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mercoledì 6 febbraio 2013

Non dimenticarti il cuore caro dottore!

Mano nella mano.  Camminano insieme. Tra i vari mutamenti fisici, psicologici, sociali ecc che la mamma di A ha maturato durante la gravidanza e  poi entrando a far parte del mondo delle mamme, c' é la cosiddetta lacrima facile. Le emozioni sono piú intense, piú calde a volte dirompenti. Soprattutto se si tratta di bambini. Per questo motivo, durante la proiezione del film "La vita é bella", qualche giorno fa, nella scuola in cui lavora, la mamma di A ha duramente provato a cacciare indietro  il nodo in gola che, come una morsa, la attanagliava. Risultato scarso, alla fine della proiezione aveva due occhi come due pesci sgualciti. Rossi e stropicciati. Ma tornando a oggi....lei e il suo bambino, mano nella mano,  sono andati insieme dalla pediatra e le emozioni hanno fatto capolino pensando ai giorni in cui il piccolo A era un fagottino dentro alla cesta nella sala d'attesa, poi un cucciolo nell'ovetto, poi un piccolo "quadrupede" curioso, e ora un ometto sorridente che sta al fianco della sua mamma. E poi l'incantesimo emotivo svanisce, é il loro turno, la porta si apre, e compare lei: la pediatra.
" Allora signora dottoressa. Immagino che lei per diventare medico abbia dovuto studiare tanto. Sacrificare pomeriggi e domeniche mentre i suoi amici erano in montagna, al mare, al lago o comunque a farsi i fatti loro. Immagino che la sua scelta non sia stata un colpo di testa, gli studi sono talmente lunghi, che deve essere stata una scelta ragionata, ponderata, guidata anche dal sentimento e dalla vocazione. Mi immagino che i suoi genitori abbiano avuto i mezzi e la disponibilitá economica per mantenerla. Oppure se i mezzi non li avevano, mi immagino che lei sia stata una studentessa lavoratrice, tutta la mia stima perché devono essere stati anni duri. Mi immagino che dopo la laurea in medicina lei abbia avuto ancora una volta la possibilitá di scegliere in cosa specializzarsi. La medicina é una scienza talmente ampia e interessante. Forse suo padre era a sua volta pediatra e lei si é sentita in dovere di seguire le sue orme. Per compiacerlo, sentirsi apprezzata. Oppure ha scelto di diventare la dottoressa dei bambini perché sentiva che era la sua strada, il suo "vestito", la sua missione. Insomma, penso che nessuno l'abbia costretta a fare ció che sta facendo, visto che non lavora in miniera, né in fabbrica ecc.
Allora cara, perché non fa un sorriso quando apre la porta? Perché la sua voce é piú fredda e monotona del ghiaccio artico? Perché non guarda in faccia il mio bambino, non lo accoglie, non lo saluta, non gli chiede come stai? Perché non si accorge o non le interessa che ha paura dei suoi arnesi,che non capisce ancora chi é lei e perché dovrebbe aprire la bocca per farsi ficcare un bastoncino in bocca? Perché non lo rassicura? Non lo vezzeggia un po', non gli racconta delle storie fantastiche sul suo lavoro? Non dico mettersi un bel naso da clown, non chiedo il massimo, chiedo il minimo sindacale. Ok la preparazione tecnica e teorica. Ok saper far diagnosi, conoscere le medicine giuste, saper leggere i grafici di crescita. Ma "Nella facoltà di medicina serve un nuovo esame per chi deve curare le persone: serve un esame di umanità" questo ha scritto un oncologo e ora glielo scrivo sulla porta dello studio cara dottoressa".
La mamma di A queste cose non le ha dette ma solo pensate mentre diceva al piccolo A " Guarda amore, lo stetoscopio come il tuo...hai visto che bei giochi ha la dottoressa? Adesso giochiamo e gli fai sentire che cuore da leone e che polmoncini belli che hai! Dai amore non piangere che adesso facciamo le boccacce alla dottoressa uno, due, tre, bleeeehhhhh! Aprì la bocca facciamo le boccacce grandissime! Ma che birichina che ti mette un bastoncino in bocca! É birichina questa dottoressa.". Il piccoli A diviso tra la sua mamma che gli propone cose simpatiche e l'assoluta impassibilità della dottoressa, un po' piange un po' ride. La bilancia diventa una barchetta, il lettino un posto per fare le nanne con la mamma, il metro la canna da pesca di Papá pig. 
" Signora dottoressa, io mi sto impegnando al massimo, un po' di collaborazione dai! Ma dove le ha messe le emozioni? Da quanto tempo non gioca piú? Cos'é che l'ha indurita negli anni?  Cosa c' é che non va? Non riesco ad arrabbiarmi, mi fa addirittura tenerezza...." La mamma di A la osserva e pensa queste cose....forse lei intuisce....non so...
Quando stanno per uscire il piccolo A con la sua vocina dice " Ciao e grazie"
E il suo cuore, dietro la grande scrivania da dottoressa,  per un attimo è scalfito e si apre in un sorriso....allora cara dottoressa,  allora puoi!


5 commenti:

  1. Forse i dottori in genere pensano che più resteranno seri ed arcigni, più noi penseremo che siano bravi, infallibili, buoni a curare il nostro corpo... già... mai la nostra anima, che va di pari passo con esso. Il pediatra cui avevo portato Matilde quando aveva solo una settimana, sai, per una di quelle visite all'ospedale, beh, ha letto il suo doppio nome, poi l'ha guardata, poi ha guardato me con aria compassionevole e mi ha detto: Matilde Clara, ma come si fa a dare due nomi così VECCHI (giuro, ha detto vecchi...) ad una bambina? Saranno stati i nomi delle nonne, suppongo. Ma ti rendi conto? Ero IO che per poco non piangevo, sai con tutti quegli ormoni che girano dopo il parto! Però hai ragion, un po' fanno compassione anche a me, un po' mi fanno ridere. Mati ora mi dice, prima di leggere in Chiesa la preghiera dei fedeli, che il segreto è immaginarsi i grandi seri e compunti... senza pantaloni e senza gonna. Tutti in mutante davanti a te! Già, una bella risata ci salverà davvero!

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  2. Ci sono riuscita ... Finalmente dopo anni .. a ribellarmi proprio oggi alla pediatra che da tempo cura i miei bimbi ... Riservando loro solo sguardi gelidi ... Rimproveri (perché curiosi degli strumenti che usa) cure frettolose e infastidite!!! Ma soprattutto incapace di capire che anche una mamma ha bisogno di cure ...semplici parole rassicuranti niente di più!! Ho rispedito a casa la brava bambina ... Bellissimo qs post!!! GRAZIE

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  3. Mi piacciono tanto le rivoluzioni delle mamme!! :-)

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  4. Anche il mio pediatra all'inizio era sulle sue (troppo) ora è molto più carino e simpatico con le bimbe, forse aveva bisogno di una strigliata data da mio marito!!!

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